Milano Castellini

La villetta unifamiliare, oggetto del progetto di ristrutturazione, risale alla fine del 1800, fa parte di quel che rimane di un quartiere di casette a schiera, con ingresso su strada e giardini privati sul retro.

Era la casa di famiglia, dove il cliente aveva passato l’infanzia e la prima giovinezza. La casa delle radici, piena di ricordi.
Da qui la richiesta di rinnovare, ma anche di mantenere.

La ristrutturazione ha richiesto interventi strutturali notevoli, che hanno previsto il rifacimento di tutte le solette, la posa di due pilasti in ferro e il rinforzo delle fondazioni.

Tali interventi sono stai affrontati sempre con l’intento di mantenere l’anima della casa.
Si è quindi mantenuta la scala originale in graniglia, con paramano decorato in finto marmo, tipico dell’epoca, e il parapetto in ferro battuto,
la pavimentazione in ceramica smaltata decorata del piano rialzato, la vetrata decorata, il portoncino d’ingresso in ferro e vetro, la scala a chiocciola per l’accesso alla torretta.

La villetta si sviluppa su tre piani fuori terra ed un basement. Il living con cucina è al piano primo, al secondo la zona notte privata, nella torretta lo studio. A piano rialzato è stato creato un appartamento per gli ospiti.
Nel basement il locale svago, relax .

Materiali e colori sono stati scelti all’insegna dell’armonia tra passato e presente. Alcuni elementi contemporanei come i termoarredi a piastra e la lampada sul tavolo da pranzo riprendono il colore del “passato” del portoncino. Il prugna della scala e il becco d’oca di alcuni arredi sono presenti nelle piastrelle in ceramica del piano rialzato.

Le sedie Luisa di Franco Albini, in pelle testa di moro, hanno suggerito il colore della cucina con isola, su disegno ad hoc.
La nuova pavimentazione è in listoni di teack naturale.

Il marrone scuro è stato ripreso anche nei bagni, accostato al teack e ai colori chiari di ceramiche, e marmo di Carrara Calacatta oro in quello en suite.

Il giardino, dominato da una Magnolia centenaria, tipica di molti giardini milanesi, è stato mantenuto nella sua semplicità originale.

Foto: Carola Merello